Piemonte
Una delle regioni vitivinicole più prestigiose del panorama Italiano e nel mondo.
Un vero e proprio modello di riferimento per la produzione di vini di qualità, sia rossi che bianchi, grazie alla sua morfologia del territorio, a microclimi favorevoli allo sviluppo di uve di qualità, alla diversità dei terreni coltivati e alla presenza di numerosi vitigni autoctoni.
Il paesaggio vitato piemontese è dominato da dolci colline, prevalentemente nelle aree di Langhe, Roero, Monferrato, Alto Piemonte e Canavese, con quote che oscillano tra i 150 e i 600 metri sul livello del mare. Le forti escursioni termiche tra giorno e notte, tipiche di queste zone, favoriscono una maturazione lenta e perfetta delle uve, contribuendo a sviluppare profumi intensi e una spiccata complessità aromatica nei vini.
Il Piemonte presenta una grande varietà di suoli: calcarei, marnosi, sabbiosi, tufacei e argillosi. Questa ricchezza pedologica permette di esprimere al meglio il concetto di "terroir", ovvero l’interazione tra ambiente, vitigno e uomo, dando origine a vini profondamente legati al territorio.
I vitigni più rappresentativi sono:
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Nebbiolo: vitigno nobile e austero, alla base dei grandi rossi Barolo, Barbaresco, Gattinara e Ghemme.
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Barbera: versatile e diffuso, con acidità vivace e frutto pieno.
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Dolcetto: più immediato e beverino, ma in alcune zone molto strutturato.
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Arneis, Erbaluce, Cortese e Timorasso per i bianchi di qualità.
A questi si aggiungono varietà minori ma identitarie come Ruché, Grignolino, Freisa, Nascetta, Malvasia di Casorzo e altre ancora
Il Piemonte è la regione italiana con il maggior numero di DOCG (18) e DOC (42). I suoi vini, come Barolo, Barbaresco, Roero Arneis, Erbaluce di Caluso, sono tra i più premiati e longevi al mondo. Inoltre, il territorio di Langhe-Roero e Monferrato è riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO dal 2014 per il valore culturale e paesaggistico del suo paesaggio vitivinicolo.
La viticoltura piemontese unisce saperi antichi e tecniche moderne, con una rete capillare di piccoli produttori, cooperative e grandi nomi dell’enologia internazionale. L’approccio è spesso artigianale e orientato alla qualità, con attenzione alla sostenibilità, alla biodiversità e alla valorizzazione dei vitigni storici.